miércoles, 1 de agosto de 2012

AMERICA/ECUADOR - Le nostre conquiste quotidiane


Sulla rivista “Missione Uomo” della Fondazione Don Carlo Gnocchi, è stato pubblicato l’articolo “Le nostre conquiste quotidiane” che parla dell’esperienza che due laici: Ambra Galleotti e Davide Gemma stanno facendo come operatori all’Istituto “Nuevos Pasos  Don Carlo Gnocchi”, che si trova a San Lorenzo, Ecuador.


Il nostro sito www.comboniane.org vuole evidenziare il grande servizio che fa questa fondazione iniziata e gestita dalla Delegata episcopale della diocesi di Esmeraldas, (Ecuador) Suor Mariangela Sardi, Missionaria Comboniana.

A continuazione l’articolo:
“La giornata inizia presto nel Cantone di San Lorenzo. Verso le 6 i galli delle case vicine iniziano a sgranchirsi le corde vocali in attesa del sole, che di lì a poco farà sentire la sua prepotente presenza per 12 ore esatte.
Una colazione veloce e poi facciamo bollire l’acqua che ci servirà per il resto della giornata. Pochi minuti di cammino separano la casa in cui viviamo dall’Istituto “Nuevos Pasos-Don Carlo Gnocchi”, dove stiamo prestando servizio.
In questo breve tratto di strada i sorrisi da scambiare, i saluti e i cenni del capo si moltiplicano con il passare delle giornate.
Alle 7.30 i ragazzi dell’Istituto si riuniscono davanti all’ingresso, salutano le insegnanti e scambiano le prime parole della giornata, aspettando che il camioncino arrivi con gli studenti che vivono nei paesi limitrofi e con i casi più gravi, per i quali un paio di insegnanti percorre all’alba le strade della zona.
La giornata nelle aule inizia con una bella tazza di “colada”, un nutriente intruglio piuttosto buono, accompagnato da biscotti o barrette energetiche.

La delegata episcopale della diocesi di Esmeraldas, che ha fondato e gestisce con il personale amministrativo la struttura Nuevos Pasos, è suor Mariangela Sardi, missionaria comboniana di grande forza e carisma.

La preoccupazione e l’amore che lei, le insegnanti e il personale rivolgono ai ragazzi disabili dell’Istituto fa sì che, oltre alla loro formazione scolastica e alle attività riabilitative, ci si preoccupi di farli giocare e divertire, raccontarsi e comunicare, ma anche di assicurare loro una colazione e un pranzo, semplici ma sicuri e nutrienti, aggettivi per nulla scontati in questo contesto.
Anche le famiglie hanno iniziato a collaborare con l’Istituto per aiutare in quest’impresa: c’è chi porta qualche casco di banane o “verdes” (banane più grandi che si usano bollite o fritte in diversi piatti locali), chi papaya, chi manioca, altri pesci o molluschi (della cui raccolta tra le mangrovie vivono molte famiglie del luogo), formaggio, qualche libbra di riso o semplicemente quello che più produce una terra coltivata.
L’Istituto è nato nel 2001 con la missione di offrire un servizio di eccellenza sia dal punto di vista educativo che medico-riabilititativo a bambini e giovani del Cantone di San Lorenzo affetti da disabilità: ritardo mentale, visivo, uditivo, con problemi d’apprendimento e paralisi cerebrale infantile.
Davide durante la mattinata affianca Galo, il fisioterapista locale dell’Istituto, nelle attività riabilitative, mentre Ambra collabora con il corpo docenti o facilita le comunicazioni tra l’Italia, l’Istituto e altre Ong che lavorano sul territorio.
Ci ritroviamo a casa nel tardo pomeriggio, dopo che Davide finisce la sua attività di trattamento dei pazienti esterni e Ambra conclude gli ultimi lavori al computer. Salutiamo il nostro granchio blu domestico che ha fatto la tana in giardino e, incrociando le dita, spesso ci dirigiamo verso il centro di San Lorenzo per qualche commissione.
Il Cantone ha un aspetto un po’ fatiscente, ma è animato ad ogni ora dai ritmi di salsa, marimba e reaggetone. Purtroppo, essendo localizzato in una zona di frontiera, San Lorenzo subisce gli echi delle problematiche legate al traffico di droga, alle grandi piantagioni e alle estrazioni minerarie, sempre più numerose. Girare per le strade non è sempre sicuro ed è meglio rientrare a casa prima che diventi buio.
Sotto gli occhi di Ambra
Domani tutti al mare! Dopo tante riunioni con vari partners locali e il Patronato di San Lorenzo, finalmente si realizza un piccolo sogno. Domani portiamo il gruppo dei nostri bimbi più gravi accompagnati dai genitori a fare il loro primo bagno in mare: che meraviglia!
Ciò sarà possibile nella spiaggia di Las Palmas, a Esmeraldas, grazie all’utilizzo di sedie a rotelle anfibie per l’ingresso in acqua dei disabili. L’obiettivo ultimo, però, è quello di creare un nuovo punto di accesso al mare per disabili nella spiaggia di Las Peñas. Il luogo è più vicino a San Lorenzo rispetto a dove andremo domani e potrebbero partecipare a queste gite molte più persone della zona, che nascono respirando l’aria del mare, ma per problemi fisici non possono accedervi. Ci sarebbero da fare grandi cose, ma quando vedo tutto troppo difficile, penso che le montagne siano impossibili da spostare se non s’incomincia da qualche sassolino. Dopo questi tre mesi custodisco soddisfatta il mio bottino, fatto di piccole conquiste quotidiane.
Mi emoziono pensando a qualche vocale pronunciata da Marializ, ai ragazzi che mi dicono di essersi divertiti imparando, a progetti andati in porto, alla maggior apertura di alcune realtà del territorio verso le problematiche dell’Istituto, a Dario che fischietta un sì, alle ragazze che vogliono iniziare a vendere il loro artigianato in Centro, alla fiducia che mi dimostra qualche insegnante...
I “nuovi passi” non li fanno soltanto i nostri bimbi e ragazzi dell’Istituto. Ogni giorno, grazie alla condivisione, mi sembra di imparare a camminare con sempre più sicurezza su un terreno dissestato ma bello, proprio perché vero e speciale, senza filtri.
Così è San Lorenzo con le sue contraddizioni e così sono in tutti i sensi i nostri “speciali” compagni di viaggio, capaci di rendere luminosa ogni difficoltà e di ricordarmi che un sorriso, anche e soprattutto qui, è la miglior arma per difendersi.


Sotto le mani di Davide

Vittoria! Non ci ferma più nessuno! È appena terminata la prima grande trasferta della nostra squadra di ragazzi sordomuti nel difficile campo Kennedy (distanza dall’istituto, 245 passi) contro la squadra del grande mister Luis Caceiro, allenatore paraplegico del “barrio 26 de agosto” e mio paziente del pomeriggio, e il risultato non accetta repliche: straripante vittoria per 5 a 2! Questa squadra di calcetto è ormai in grado di sfidare tutti gli altri collegi che vantano la “normalità” tra i loro alunni. Non mollano mai e hanno abilità incredibili.
Ogni giorno che passa mi rendo conto che possono darmi molto più di quanto potrò mai dare io a loro. Ne vedo tanti, l’istituto si prende cura di bambini con “discapacidades” molto differenti le une dalle altre.
Ma ogni volta rimango sorpreso non da quello che non riescono a fare, bensì da quello che sono in grado di raggiungere.
Purtroppo la realtà è dura e spesso questi ragazzi, che agli occhi del mondo non sono considerati normali, vengono lasciati a loro stessi perché non si crede nel loro potenziale. Però qui all’Istituto suor Mariangela ha tirato su un gran gruppo di professionisti che sa credere e che non molla.
E in tutto questo io e Galo abbiamo creato una zona dove il gioco si trasforma in vita.
Usiamo l’acqua della piscina, usiamo i giochi e i materassini della stimolazione precoce e molta fantasia. E vedere Estefania che torna a camminare, Wilson che sta in piedi da solo, Manuel che muove i primi passi mentre Marcos scappa inseguito di corsa da Maisa, ripaga di tutto e dà ragione a chi ci crede davvero.
Perché qui non si cercano i miracoli, ci limitiamo a credere.
Non da meno sono le soddisfazioni del pomeriggio, ore dedicate al trattamento dei pazienti esterni all’istituto. Siamo gli unici nel giro di chilometri a offrire un servizio di riabilitazione, termine persino sconosciuto fino a qualche anno fa.
I pazienti ormai giungono a manciate, di tutte le età e con qualsiasi tipo di problema.
La riconoscenza nei confronti di chi dà finalmente loro una mano è infinita. E grande sta diventando sempre di più la sensibilizzazione verso il problema della “discapacidad”, con i pazienti facoltosi sempre più disponibili a dare una mano con piccole donazioni, e con quelli più poveri che invece offrono un aiuto in qualsiasi maniera sia loro possibile. Ormai sono il loro “dottore gringo”, mi hanno adottato. Insomma, ci si sente parte di un progetto veramente vivo e dinamico, mai fine a se stesso, ma aperto verso una nuova dimensione di integrazione alla normalità. Ed è inutile dire quanto sia orgoglioso di essere parte di tutto ciò!”
Ambra Galleotti possiede una Laurea Specialistica in Antropologia Culturale ed Etnologia delle Americhe ed ha svolto progetti di ricerca in Chiapas (Messico) sulla realtà femminile indigena. Ha vinto una borsa di studio del Master dei Talenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino per passare un periodo di 6 mesi presso l’Istituto Nuevos Pasos, con la funzione di supporto alle attività educative e sociali dell’Istituto .

* Davide Gemma è un fisioterapista libero professionista contrattato dalla Fondazione Don Gnocchi per un periodo di 5 mesi al fine di fornire assistenza tecnica e formazione al personale del settore riabilitativo
dell’Istituto Nuevos Pasos.
Ambra e Davide
e momenti di attività all’Istituto “Nuevos Pasos - Don Gnocchi” di San Lorenzo, in Ecuador


http://www.comboniane.org/dettaglioN.aspx?n=4779

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